REGGIO EMILIA – L’evoluzione della diagnostica offre immagini sempre più precise e definite. La loro visualizzazione e condivisione attraverso schermi ad alta definizione diventa strumento operativo di fondamentale importanza nel corso degli incontri multidisciplinari dedicati ai casi clinici per la possibilità di studiare ogni dettaglio. Questa specifica esigenza è stata pienamente colta dagli studenti del Liceo Scientifico “Aldo Moro” di Reggio Emilia che hanno voluto donare un monitor Ultra HD da 55 pollici alla Struttura di Medicina Nucleare dell’Arcispedale Santa Maria Nuova diretta dal Dott. Annibale Versari.
Ad accogliere e ringraziare nei giorni scorsi la delegazione composta dai quattro giovani rappresentanti di istituto (Francesco Alberi, Gaia Genova, Gabriele Di Monte e Alessandro Fascetto), dal Dirigente scolastico Prof. Daniele Cenini e dalla Prof.ssa Claudia Farina erano, insieme a Versari, il Direttore Generale Cristina Marchesi, il Direttore Scientifico dell’IRCCS Antonino Neri, il Direttore della Struttura di Radioterapia Cinzia Iotti e buona parte dell’equipe formata da medici e rappresentanti delle professioni sanitarie.
I fondi che hanno sostenuto la donazione sono stati raccolti dagli studenti grazie a una serata musicale i cui proventi sono stati destinati all’acquisto del monitor che sarà impiegato nell’attività quotidiana del reparto.
Dal 2018 il progetto “Fisica e Chimica Medica” ha creato una sinergia tra l’istituto reggiano e la struttura ospedaliera, in una collaborazione costante e sempre più ampia. L’idea era nata dalla necessità di mostrare ai ragazzi l’applicabilità nella vita reale delle nozioni scolastiche per capire l’importanza di materie spesso meno amate o considerate astratte, ad esempio la Fisica e la Chimica, stimolando il desiderio di approfondirle attraverso corsi di laurea o una carriera in ambito scientifico e tecnologico.
…
“Gli obiettivi del progetto sono di consolidare le conoscenze scientifiche e fare comprendere i legami tra fisica, chimica e medicina in ambito diagnostico e terapeutico per dare un contributo orientativo alla imminente scelta universitaria” ha spiegato Annibale Versari “Desideriamo inoltre trasmettere migliore conoscenza delle strutture del nostro territorio e invogliare alla “cittadinanza attiva”. L’ospedale non deve essere visto solo come luogo di sofferenza ma di “recupero della salute”, avendo presente quanto siano numerosi coloro che dall’ospedale escono con un miglioramento e con cure adatte alla propria malattia. Il vero grande nemico, in realtà, è la non conoscenza” ha concluso Versari.
0